Presentazione

Emilia Zinzi (1921-2004) è stata una delle figure di rilievo della scena culturale del secondo Novecento, una sentinella della memoria nella storia del patrimonio artistico e architettonico italiano e calabrese in particolare. La studiosa ha operato all’interno delle istituzioni, lottato per diffondere la consapevolezza dell’importanza del patrimonio culturale, combattuto battaglie per preservare siti storico-artistici e archeologici dalla speculazione.

 La mostra Arte e paesaggio a Cosenza e a Scolacium. Materiali dall’Archivio fotografico “Emilia Zinzi”, allestita nell’ambito del progetto ViviAMO la Calabria: dalla conoscenza all’esperienza, promosso dall’Università della Calabria e finanziato dalla Regione Calabria (POR Calabria FESR-FSE 2014/2020, asse V, azione 6.8.3), si inserisce perfettamente in questo contesto.

 Le fotografie qui presentate provengono dal Fondo librario-archivistico che i suoi eredi hanno donato nel 2017 all’Università della Calabria, dove è confluito nelle collezioni della Biblioteca di Area Umanistica. La raccolta si è sedimentata nel tempo per esigenze di ricerca e didattica. Rappresenta una risorsa importantissima per la storia della documentazione del patrimonio regionale che vuole, e deve essere, un laboratorio attivo per la didattica e la ricerca.

 I percorsi scelti in mostra riflettono la militanza attiva di Zinzi che avverte l’urgenza di intervenire nella protezione di un territorio trascurato su cui sta per scagliarsi la violenza della cementificazione selvaggia.

Gli scatti relativi a Scolacium documentano una prima azione decisiva intrapresa nel 1961, quando, da Ispettore onorario Storico dell’arte, scrive alla Soprintendenza, insospettita dai materiali di risulta durante i lavori dell’acquedotto previsti dalla Cassa per il Mezzogiorno in un’area prossima ai ruderi della basilica di Santa Maria della Roccella di Roccelletta di Borgia (Cz). Si tratta del primo passo per la definitiva individuazione del sito archeologico greco, e poi romano, di Skylletion-Scolacium, indagato, in seguito alla segnalazione di Zinzi, a partire dagli scavi di un giovane Ermanno Arslan.

Da quel momento inizierà un iter che porterà all’esproprio dell’area e all’istituzione, nel 1982, del Parco Archeologico Nazionale di Scolacium e del suo museo.

Altra area di interesse è il centro storico di Cosenza; nelle fotografie scelte si segnalano in particolare l’area della cattedrale di Santa Maria Assunta, con dettagli del portale principale e dei capitelli. Inoltre, uno scatto del chiostro di Sant’Agostino documenta l’interesse per uno sguardo quasi antropologico, con dei bambini sorpresi dall’obiettivo fotografico.